GIGLIA - Mudac

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GIGLIA

Nato il 10 / 07 / 1955 a Canicattì (AG), dove opera nello studio in via Laterizi 11. –                    
Ha conseguito il diploma di Maestro d’Arte e la Maturità Artistica presso l’Istituto Statale d’Arte "F. Juvara" di San Cataldo (CL).
Nella sua attività artistica si è sempre interessato alla scultura in particolar modo soffermandosi sulla sinuosità delle forme, creando un insieme di linee curve intersecate tra loro con movimenti morbidi e seducenti, che spesso non hanno né un inizio né una fine ma si compongono in un’unica soluzione di continuità, rimandando a chi osserva dei significati che non si fermano alla superficie ma vanno oltre, in prossimità dell’anima.
Ha realizzato anche opere monumentali tra cui "Anfitrite e il Delfino" sita a Balestrate (PA); "Scombinando una stella nel cielo, ho lasciato un segno come una virgola" Mussomeli (CL); "L’abbraccio" Montedoro (CL); "La creazione del mondo, secondo giorno, Dio creò l’universo e divise le acque dalle acque" Palermo. Ha partecipato al concorso Fiumara D’Arte Castel di Tusa (ME) con l’opera "Alla fonte con Pseca"; nel 1994 ha realizzato in marmo di Carrara il monumento "La vie –l’eau – la maternitè – la Renaissance" sita in piazza d’Amsterdam a Valenciennes (Francia) ; nel 2004 ha realizzato un altare, un ambone e un candelabro pasquale nella Chiesa dei Carmelitani a Barcellona Pozzo di Gotto (ME); nel 2006 contribuisce alla memoria del critico Francesco Carbone con l’opera monumentale " Con un gesto, il vento imprigionò i tuoi pensieri nei miei ricordi" Godrano (PA)   2009 - Attraverso i tuoi fuochi, gentile qui, ti ho intravisto o Demetra. Baucina (PA).
Le sue sculture sono presenti in diverse gallerie, musei e collezioni private; ha partecipato a diverse manifestazioni internazionali a New York, Stoccolma, Budapest, riscuotendo molti consensi di critici e di pubblico.
Francesco Carbone di lui ha detto " il monolitico si scioglie e nelle mani di Francesco Giglia diviene forma continuamente percepita nel suo stupendo divenire, sia tattile che visivo."
Della sua attività hanno scritto: Jacques Kuhnmunch conservateur du musée de Valenciennes,
Giusi Bertini, Francesco Carbone, Aldo Gerbino, Franco Spena, Carmelo Strano, Claudio Alessandri, Nicolò D'Alessandro, Giuseppe Parisi, Gianfranco Labrosciano, Giovanna Cavarretta, Marcello Palminteri, Giuseppina Radice, Diego Gulizia.    

Chi ha paura del vuoto... non riempirà mai i propri pensieri Marmo verde Guatemala





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