Tano Brancato

Tano Brancato nasce a Floridia (SR) nel 1937.

Fino al 2005 è stato titolare della cattedra di Decorazione presso l’Accademia di Belle Arti di Catania.

A partire dalla seconda metà degli anni Cinquanta la sua attività artistica è andata articolandosi attraverso esperienze diverse che vanno da un primo realismo espressionista di ascendenza simbolica ad un espressionismo di Nuova Figurazione. In quegli anni è presente a numerose rassegne tra cui: III Mostra Nazionale d’Arte Giovanile, Palazzo delle Esposizioni, Roma, 1958; Mostra Dei Premi, Accademia di Belle Arti – Napoli, 1963; Proposta’66 Rassegna – Documento D’Arte Nuova, a cura di Luca Castellano, Napoli, 1966.

Negli anni Settanta si dedica all’acquaforte e recupera la tecnica antica del sapere rinascimentale strutturata in ludiche e oniriche composizioni metafisiche dal velato respiro autobiografico: opere le cui immagini sono giocate sul non senso, altalenate in uno spazio tutto bianco tra rispecchiamenti e ammiccamenti di secondo grado.

A Messina, nel 1975, partecipa a Mediterranea1 – Linea e Ricerca dell’Arte Italiana a cura di G. Giuffré, F. Grasso, D. Micacchi, T. Trini, L. Trucchi. Nel 1977 a Mediterranea 2 – Internazionale Locale a cura di F. Gallo e I. Mussa, nel 1978 ad Arte Fiera ’78 Standone a cura di H. Suttone e T. Trini e a Grafica’78 Internazionale, Museo Nazionale di Messina.

Sul finire degli anni Settanta, la sottile ironia e il recupero dell’arte antica, ancora più interiorizzati dalla ripresa dello studio iconologico e antropologico dell’immaginario, danno vita ad un ordito formale e concettuale che è approdo sicuro a nuove configurazioni estranee al tempo presente la cui fabula ideativa è sempre strutturata a più specchi.

Nel 1981 aderisce alla nascita del gruppo Narcissus capeggiato e teorizzato da G. Di Genova. La prima esposizione, nel 1982, si tiene presso l’Istituto Italo- Latino – Americano di Roma; poi, ancora, a Roma, alla galleria Arti Visive; all’ExpoArte Arte di Bari; all’Art-Basel, a Basilea; alla galleria Plusart di Mestre; alla galleria Panta Arte di Como (1983), con un incontro -dibattito con gli artisti coordinato da G. Di Genova e L. Caramel, e alla galleria E. Pagano, a Bagheria. In questa fase narcissiana s’intrecciano epifaniche e sempre metaforiche “situazioni personali, come stanno ad attestare il pennello e il libro messi in mano al fanciullo divino che è senza dubbio un alter ego simbolico di Tano” (Di Genova).

Nel 1984 l’artista è presente a Milano, alla galleria Gian Ferrari, in Ut Pictura Poesis a cura di F. Gallo; vi ritorna nel 1986 con una personale insieme con il fratello Antonio, con un testo critico di V. Consolo. Nello stesso anno è invitato a partecipare a Index, presso la galleria d’Arte Moderna di Paternò, a cura di F. Gallo; a Orsa Maggiore presso la Galleria Civica d’Arte Contemporanea di Termoli, ancora a cura di F. Gallo, e alla XI Quadriennale di Roma nella sezione Arte come storia dell’Arte. Nello stesso anno G.Gatt lo inserisce nell’antologia La Nuova Maniera Italiana, da lui curata ed edita da Giancarlo Politi.
Di singolare interesse sono le mostre del 1987: La Nuova Maniera Italiana, Palazzo dei Mercedari di Modica a cura di S. Guarino; Voglia di Scultura, galleria Gian Ferrari di Milano, a cura di C. Gian Ferrari, Aura Apprehensio, allo Space d’Arte Gambetta di Carcassone , a cura di F. Gallo.

Del 1989 sono le partecipazioni a Presenze Siciliane, Arte del XX Secolo, Complesso Monumentale San Michele a Ripa, Roma; al XVI Premio Sulmona con il gruppo La Nuova Maniera Italiana e a Santa Scolastica, a Bari, sempre con La Nuova Maniera Italiana, a cura di R. Bossaglia, G. Gatt, L. De Venere.
Negli anni Novanta, il rinnovato e singolare impianto compositivo ( come in Al mattino si sveglierà con un desiderio di viaggi, 1991-93) semplifica la presenza del paesaggio, facendo acquistare alle opere una maggiore intensità espressiva.

Nel 1991 la Regione Siciliana, Assessorato BB.CC. e della P.I., con la partecipazione dell’Università degli Studi di Catania, Facoltà di Lettere e Filosofia, lo invitano, insieme al fratello Antonio, ad organizzare una mostra antologica degli anni Ottanta negli spazi espositivi dell’Accademia di Belle Arti di Catania a cura di S. S. Nigro. Sempre nello stesso anno partecipa al XVIII Premio Sulmona, al Palazzo dell’Annunziata, Sulmona e a Lux Mundi, Albergo delle Povere, a Palermo, a cura di G. Bonanno, con testo di S. Rossi. Nel 1993 è al Premio Termoli, Sintesi antologica 1960/1992, alla Galleria Civica d’Arte Contemporanea Castello Svevo, Termoli; nel 1994, con il gruppo Novorganismo a Catania, a cura di L. Brancato; alla galleria Cefaly, ancora a Catania, Pitture 1964-1994 e in Artisti al Museo a cura di L. Barbera, al Teatro Vittorio Emanuele di Messina .

E’ del 1995 una personale su invito del Comune di Valverde, con il fratello Antonio, a Villa Cosentino. Nel 1996 partecipa al XVIII Premio Sulmona, Palazzo dell’Annunziata di Sulmona; alla rassegna Circumnavigazione Arte Oggi a cura di E. Pagano, alla Frederich May Fundation University – Italian Department di Sydney ed alla Galleria Civica d’Arte Contemporanea di Termoli, con Ultime Acquisizioni.
Giuseppe Frazzetto lo invita nel 1997 in Questione siciliana-temi della cultura artistica del ‘900, Museo Civico, Castello Ursino Catania, e nel 1998 al Museum di Ezio Pagano a cura di E. Di Stefano e G.Frazzetto, Bagheria (PA).

È presente in La pittura ritrovata a cura di A. R. Brizzi al Museo del Risorgimento, 1999, Roma.
Con l’arrivo del nuovo millennio l’opera all’interno della tela si fa più curvilinea e orbicolare. Rinnovata è la qualità espressiva, sia nei suoi moti stilistici e sia nei suoi moti simbolici. In questa fase sono presenti citazioni prese a prestito dalle proprie opere grafiche degli anni Settanta che, per il loro carattere visionario, magico e concettuale, risentono, sul piano del loro linguaggio formale ed espressivo, delle intrigate e favolose immagini alchemiche della Malinconia di Durer, dell’inestricabile linguaggio simbolico delle opere metafisiche di De Chirico e dell’ironica “leggerezza” alchemica di alcune opere di Duchamp. Questi motivi formali e concettuali, alleggeriti da una sottile ironia, ora si caratterizzano e si mescolano con maggiore consapevolezza, dando vita alla creazione di un’aura pittorica dal patos antico e contemporaneo.

Nel 2001 al Museo d’Arte delle Generazioni Italiane del ‘900, G.Bargellini, con la Mostra Generazione Anni Trenta, Pieve di Cento, Bologna. Nel 2003 è invitato da F. Gallo alla Galleria d’Arte Moderna di Palazzolo Acreide (SR) e nel 2004 è presente alla mostra Dalla Sicilia a Terni per San Valentino, Terni. Nello stesso anno è invitato da G. Frazzetto a partecipare alla mostra Ethos Etna presso la Galleria civica P. Giuffrida, Misterbianco (CT).

Nel 2005 è in Museum. Osservatorio dell’arte contemporanea in Sicilia a cura di E. Crispolti, E. Di Stefano, G. Dorfles, V. Fagone P. Nicita, Bagheria (PA) e in Percorsi Etici a cura di G. Radice, Galleria d’Arte Moderna Le ciminiere, Catania.

Nel 2006 è presente con una personale, insieme con il fratello Antonio, in Arte contemporanea e il sacro a cura di G. Frazzetto, Museo Diocesano, Catania. Nello stesso anno è al Castello Ursino di Catania in Arte di amare l’arte , a cura di M. Riposati e V. Anastasi, Ed. Carte Segrete e in Quaranta 50×50 a cura di V. Anastasi .

Nel 2007 partecipa a La scuola di Via del Bosco,a cura di V. Anastasi, Istituto Europeo Promozione Arte Contemporanea, Catania. Nello stesso anno Francesco Gallo lo invita alla mostra Agatarte organizzata dalla Galleria Dietro le Quinte a Catania. Sempre nel 2007 Lucio Barbera riorganizza Artisti al Museo, Teatro Vittorio Emanuele, Messina e nello stesso anno partecipa alla mostra Per una Pinacoteca d’Arte a Bronte voluta da N. Sciavarello e a cura di P. Giansiracusa e G. Radice, Bronte (CT).

È’ del 2008 la sua partecipazione a I girasoli del girasole a cura di A. Scandurra presso la Galleria d’Arte Moderna Le Ciminiere di Catania e a Cielo e terra a cura di F. Altamura, Castello di Sperlinga, Sperlinga (EN). Nello stesso anno il critico e artista V. Conte lo invita alla Galleria L.I.B.R.A. Arte Contemporanea per la mostra Quadrato d’Arte, ricordo di Umberto Boccioni, Catania.

Nel 2009 Carlo Guarrera presenta in catalogo la personale Antonio e Tano Brancato presso la galleria Arte Contemporanea, Istituto Europeo d’Arte Contemporanea e nello stesso anno partecipa a Maestri dell’arte Moderna e Contemporanea, a cura di V. Anastasi, presso il Palazzo Platamone organizzata e programmata dalla Fondazione Calleri.
A Partire da Bosco Sacro del 1979, Tano Brancato, in <<Un gioco di memoria, di riflessioni, di specchi>> (Vincenzo Consolo), ha orientato consapevolmente il proprio linguaggio narcissiano verso un sentire originario e con una fascinazione tutta spaesante di immagini alchemiche, mitiche e favolistiche.